Ore 23.00 circa, torno ora da quella che, per dieci giorni, diventa la Capitale della scienza e del domani, ed un report per il portale dei consulenti ICT Italia, in quello che tratta il ‘domani’ non può mancare.
Innanzitutto và detto: Il Festival non è UN evento, ma un calendario di eventi differenziati, strutturati in cinque percorsi tematici, realizzati all’interno delle più belle location della città per offrire una ‘full immersion’ ricca e variegata ad appassionati e non (molti degli studenti che ho visto nei vari eventi non avevano l’aria molto ‘rapita’ dalla scienza). Quella che segue è una raccolta di cose viste, impressioni e ‘simpatici contrattempi’ come la macchina fotografica impossibile da utilizzare causa ressa di ragazzini ‘sbracciantisi copiosamente’, e cose simpatiche tipo il bimbo che tentava di tirare dentro allo stage nuovamente i genitori al grido di “voglio salutare ancora ASINO!†confondendo il nome del robot e fornendo ad un impacciato e sorridente dipendente degli honda lab un branding alert per l’eventuale lancio sul mercato Italiano. 😉
Proprio dall’organizzazione partirei: selezionate le giornate, gli eventi interessanti, segnateli sulla mappa e poi… unite i puntini per vedere cosa vi esce! No, seriamente consiglio una attenta pianificazione a coloro che contano di venire a Genova per quella che, in realtà , promette di essere una visita divertente, in grado di arricchirvi culturalmente sotto più di un aspetto: Futuro della vita, dell’universo, della natura, della tecnologia e delle idee, ecco i cinque temi che potrete esplorare; alcuni li ho esplorati con molto interesse per Voi oggi, tre in particolare sono quelli che ho inserito in agenda.
Internet future lab
L’Internet future lab, con la partecipazione dell’IIT, che è visitabile tutti i giorni a Palazzo Ducale, affronta alcuni dei temi che stanno rappresentando la nuova generazione di paradigmi e servizi della rete, e che mostra tra le altre cose un paio di interessanti metodologie (frutto del lavoro di Yahoo e del dipartimento di informatica dell’Università di Pisa) di mobile customization basata su widget, per rendere ricerche ed interazione location based, aprendo un interessante campo di confronto ancora parzialmente inesplorato dai principali attori di questo mercato, se si esclude quanto reso disponibile da BigG per Android.
Una forte sensazione di deja-vu invece per quella sensazione che mi ha fatto presagire le battute sulla provenienza “Zenese†per la tecnologia di casa IIT, l’istituto di tecnologia con sede proprio a Genova, in grado di proteggere i diritti sulle immagini distribuite su mobile, tale strumento infatti è in grado di riconoscere i contenuti protetti da diritti ed impedirne la condivisione tra terminali non autorizzati: e se il guadagno non lo proteggono i Genovesi… belìn!
Interessante ma un po’ preoccupante per l’insicurezza del mezzo che implicitamente confermano, sono gli strumenti anti-malware pensate per riconoscere quelle applicazioni installate all’insaputa dell’utente in grado di compromettere dati particolarmente sensibili o, in alcuni casi, di attuare una forma di spam molto subdola e sicuramente molto più “2.0â€, purtroppo, di tante applicazioni che si vedono in giro.
Conferenza: Il futuro in un mondo che si autocostruisce ed aut organizza
Qui sono stato rapito, essendone appassionato, dall’ingegneria di processo che porta, tramite fenomeni assolutamente ‘naturali’ alla creazione ma soprattutto alla auto-creazione di microscopici oggetti che si autoassemblano fino a formare strutture complesse e in grado di svolgere funzioni attive come sostituire parte di connettori, condotti e terminazioni, ma in prospettiva questi costrutti potranno assumere funzioni enormemente più complesse, piccoli gangli neurali pronti per configurarsi in reti?
I processi di auto-organizzazione sono semplici e talvolta guidati da fenomeni che sono sotto i nostri occhi ogni giorno, come l’evaporazione di una goccia d’acqua; sono molto dispiaciuto dall’assenza di materiale su questo convegno, ma durante le proiezioni non era di alcuna utilità scattare foto, e l’organizzazione non disponeva di materiali in formato elettronico.. sigh!
Lo Show di ASIMO
Si, lo so, se ne è parlato da tempo, ormai è quasi “archeologia roboticaâ€, è stato superato da moltissimi modelli di cui si è parlato, ma è innegabile come ASIMO rappresenti il più tangibile esempio di personal robot ‘in real life’, pronto per una interazione che và al di là delle dimostrazioni preimpostate ed ipercontrollate alle quali i lanci media delle aziende di robotica ci hanno abituati.
Innanzitutto è la prima volta che ASIMO viene in Italia, e vedere dal vivo questo “bambolotto gigante†che si muove veloce e preciso su un palco, interagisce con alcuni degli intervenuti fino a servire il tè, superando scale ed ostacoli dove peraltro io, con lo stesso tè, avrei riverniciato il pavimento, lascia affascinati ma non è tutto, con vera nonchalance raccoglie oggetti sconosciuti in un ambiente nuovo e li riporta, riconosce persone per le quali non era stato precedentemente addestrato (e chi come me si occupa di computer vision sa quanta precisione sia necessaria negli algoritmi che popolano il melone del bambolotto) dà veramente la misura di quanto i risultati raggiunti dalla robotica siano concreti ed affascinanti, e le ventilate applicazioni in campo domestico ed ospedaliero, non sono trovate pubblicitarie ma vere e proprie applicazioni pronte per il quotidiano.
Concludendo: sicuramente và detto che l’organizzazione del Festival della Scienza di Genova è evidentemente pensata con le scolaresche in mente, che infatti affollano e si accalcano sbracciando allegre agli eventi di maggiore interesse, per la joya del povero appassionato che avrebbe voluto giocare dal vivo con ASIMO (il riferimento a chi scrive è puramente voluto), ma una visita minimamente pianificata, magari in giorni meno affollati (sempre che ce ne siano, io non ne ho trovati) può offrire un vero tuffo nel domani per appassionati e non.
Bona a vui da Zena!
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