Molto spesso ci troviamo a dover fare dei preventivi di spesa per dei lavori che ci vengono offerti.
In alcuni casi, e per lavori standard e/o ripetitivi, la cosa è abbastanza semplice (per lo più quando si ha anche un po’ di esperienza alle spalle), ma in molti casi, e sopratutto per lavori molto grossi, la faccenda si complica e fare quella stima non è per niente banale.
Se dipendesse da noi la risposta sarebbe sempre quella di fare il lavoro a «consuntivo», ma i nostri committenti molto spesso non ci sentono da quell’orecchio e spingono per ottenere un «preventivo» (sbagliando perché nella maggior parte dei casi risparmierebbero, lo dico per esperienza personale :).
Che fare?
Ok, innanzi tutto nessun «panico da stima», poi, prima di rispondere la questa domanda, lasciatemi precisare cosa si intende per «lavoro a consuntivo» e per «lavoro a preventivo» (magari non è chiaro a tutti).
Un lavoro a consuntivo è un lavoro che voi eseguite e, mentre lo fate, vi tenete conto del tempo che impiegate e, alla fine, vi farete pagare in maniera proporzionale secondo una retribuzione oraria o giornaliera che avrete stabilito all’inizio col committente. Mentre, un lavoro a preventivo è un lavoro che, indipendentemente dal tempo necessario per svolgerlo, vi verrà restribuito con una certa cifra fissa, anch’essa concordata all’inizio col committente.
E’ ovvio che nel caso di un consulente che ha poca esperienza alle spalle, riuscire a quantificare quanto tempo ci vorrà per effettuare un dato lavoro non e una operazione banale; ma non preoccupatevi, se la cosa vi può consolare non lo è neppure per uno «navigato»! Fatte salve, ovviamente, alcune eccezioni. Infatti vi accorgerete ben presto che in alcuni casi è abbastanza facile fare quella stima temporale con un buon margine di errore.
Al momento però ci troviamo nel dilemma di non poter quantificare quella quantità temporale; come fare? Semplice, proponendo al vostro cliente uno «Studio di Fattibilità ».
Lo studio di fattibilità non è altro che un lavoro preliminare che noi proponiamo al committente per poter quantificare e/o stimare quanto tempo e/o risorse dovremmo impiegare per fare il lavoro che ci è stato richiesto. Naturalmente lo studio di fattibilità non si fa gratuitamente, ma ci se lo fa pagare ad una tariffa ridotta.
Perché offrire lo studio di fattibilità ad un cliente? Semplice perché altrimenti dovrete necessariamente scegliere tra fare una stima molto abbondante del tempo necessario per fare il lavoro richiesto oppure rifiutare il lavoro del tutto.
Una regola abbastanza condivisa tra i consulenti per fare la stima temporale è quella di farsi un’idea del tempo necessario per svolgere il lavoro, in un qualche modo, e poi moltiplicarla per 2 ed aggiungere in fine un ordine di grandezza. Esempio: stimate 1 ora? Bene dite 2 giorni. Stimate 2 giorni? Dite 4 settimane; e così via. Sembra esagerato ma non lo è perché ci dovete conteggiare tutto ciò che vi può far ritardare nella consegna: malattie, rotture degli strumenti di lavoro e altre sfighe che, vi assicuro, capiteranno! 🙂
Lo studio di fattibilità invece è un ottimo strumento per poter dare una stima più seria del lavoro da fare al cliente il quale, seppur pagandovi un anticipo per un lavoro che ancora non avete fatto, si sentirà rassicurato da questa indagine. Infatti, molto spesso, grazie a questo studio possono uscire fuori una serie di osservazioni e/o suggerimenti che il vostro cliente potrà riutilizzare in futuro anche se il lavoro non ve lo dà più.
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