Ogni volta che dobbiamo presentare il conto per un lavoro appena finito la domanda è sempre quella: «quando verrò pagato?». Il problema sta infatti nel vizietto che molte aziende (non tutte per fortuna) hanno di non rispettare i termini di pagamento di una fattura, lasciandoci nella deprecata situazione di dover pagare IVA e tasse su dei soldi che ancora non abbiamo incassato! Infatti allo stato, quando emettiamo fattura, non interessa se il cliente ci ha pagato o no, lui i soldi li vuole, punto e basta (non so cosa sia cambiato ultimamente con le ultime leggi del governo in materia).
Però, un possibile escamotage per evitare di dover pagare su di un guadagno virtuale con dei soldi reali esiste, ed è quello di utilizzare il (santo subito) «preavviso di notula». Con questo documento ufficiale né più né meno come una fattura, i liberi professionisti possono richiedere la parcella senza dover pagare nulla fino all’emissione della fattura; la quale, ovviamente, verrà emessa a pagamento effettuato.
Da notare che un’azienda non può imporvi di emettere fattura se voi volete usare il preavviso di notula, la legge è dalla vostra! Dico questo perché è capitato che qualcuno ci provasse…
Purtroppo non sono un esperto in materia e mi devo fermare qui, ma invito chi ne sa più di me a contattarmi per concordare eventuali aggiunte e/o modifiche da apportare a questo mio articoletto che sono sicuro interessarà molte matricole (e non solo).
— Aggiornamento 26/05/2009
Raffaella Legittimo mi fa notare che «dal 27/04/2009 è entrata in vigore l’IVA per Cassa: per i titolari di partita Iva con un giro d’affari fino a 200 mila euro, in pratica, il pagamento dell’IVA all’Erario si potrà fare nel momento dell’effettiva riscossione del corrispettivo». Il problema però, credo, rimanga per quanto riguarda le tasse: con il preavviso di notula non si pagano…
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